I biocarburanti sulla rotta green delle crociere


Una nave di Hapag-Lloyd Kreuzfahrten ha utilizzato per la prima volta un biocarburante al 100%. La Hanseatic Spirit ha fatto rifornimento di biocarburante ad Amsterdam, come ha dichiarato la stessa compagnia.

Il carburante è stato fornito da GoodFuels. Nel 2022, invece era stata la sua nave gemella Hanseatic Inspiration a testare con successo una miscela di biocarburante al 30% e gasolio marino. Questo biocarburante certificato, ottenuto da residui di olio commestibile, ha ridotto le emissioni di CO2 fino al 90% rispetto ai combustibili fossili contenendo pochissimo ossido di zolfo. Invece ad Amsterdam, per la prima volta, la “Spirit” è passata completamente a un biocarburante di seconda generazione ecologico, prodotto da residui e materiali di scarto.
In soli due anni è stato raggiunto quindi un altro significativo risultato passando da una miscela ibrida ad un biocarburante puro. Il problema che questi combustibili ecologici è che sono ancora troppo costosi e difficili da reperire in grandi quantità. Una nave da crociera di grandi dimensioni avrebbe bisogno di alcune centinaia di tonnellate di bunker per una settimana di crociera.

Il gruppo Royal Caribbean invece ha iniziato a testare i biocarburanti nel 2022 e ha esteso questo percorso in Europa nel 2023 su due navi in particolare, la Symphony of the Seas di Royal Caribbean International e la Celebrity Apex di Celebrity Cruises. Le miscele di biocarburanti testate sono state prodotte purificando materie prime rinnovabili come oli e grassi esausti e combinandole con olio combustibile per creare un carburante più sostenibile e pulito. Le miscele di biocarburanti testate sono accreditate dall’International Sustainability and Carbon Certification (ISCC). Entrambe le navi hanno completato più navigazioni utilizzando questa miscela green e hanno fornito dati sulle capacità del biocarburante, il che contribuirà ad accelerare i piani del gruppo americano per continuare a testare l’uso di diversi tipi di biocarburanti nelle stagioni venture, esplorando nel frattempo partnership strategiche con fornitori e porti per garantire la disponibilità di biocarburante e infrastrutture per far progredire la transizione energetica marittima.

Il gruppo Carnival Corporation & Plc., con la sua controllata AIDA Kreuzfahrten, ha rifornito per la prima volta a Rotterdam lo scorso settembre la sua AIDAprima utilizzando biocarburante al 100% rinnovabile come parte di un progetto pilota per valutare le prestazioni del carburante nelle normali operazioni della nave per un potenziale utilizzo futuro. Il biocarburante miscelato è stato prodotto interamente da materie prime avanzate, rifiuti organici o residui. Si è previsto che il biocarburante sostenibile Bio Marine Fuel (BMF100) fornito da VARO Energy ridurrà le emissioni di gas serra di almeno l’85% rispetto ai combustibili fossili convenzionali. Dopo il rifornimento a Rotterdam, AIDAprima ha proseguito i test sul nuovo biocarburante durante le normali operazioni nei successivi viaggi da Amburgo attraverso i fiordi norvegesi. I risultati di queste prove aiuteranno a determinare il suo potenziale per un futuro utilizzo in tutta la flotta AIDA. Per il brand mass market tedesco è importante che a bordo vengano utilizzati biocarburanti di seconda generazione, poiché sono prodotti esclusivamente da rifiuti organici e materiali residui. Inoltre, rispetto ad altre innovazioni tecnologiche, l’uso di biocarburanti nelle normali operazioni navali è semplice perché possono essere utilizzati senza grandi modifiche ai motori e all’infrastruttura dei serbatoi delle navi esistenti. In generale, e a seconda del biocarburante specifico utilizzato, le emissioni di gas serra possono essere ridotte almeno dell’85% rispetto ai combustibili fossili.

Nel 2023 invece è stata MSC Crociere a festeggiare un primo traguardo storico, il primo viaggio di una nave da crociera con zero emissioni di gas serra. Questo esperimento di successo è avvenuto in occasione del viaggio di consegna di MSC Euribia da Saint Nazaire a Copenhagen. Questa destinazione è stata raggiunta consumando 400 tonnellate di biogas ottenuto da scarti dell’industria dell’allevamento, in particolare dal metano proveniente dalle deiezioni animali. Questa scelta ha permesso di eliminare completamente le emissioni di CO2 fin dalla loro origine, garantendo un trasporto a emissioni zero e una drastica riduzione delle emissioni durante la combustione del biogas.

Insomma la parola “bio” va di moda sempre più anche nel campo dell’industria crocieristica che ad oggi non ha ancora definito una strada univoca verso la decarbonizzazione del settore. Ma questi test aiuteranno a trovarla visto che ad oggi i cantieri navali stanno sperimentando tutte le soluzioni possibili come idrogeno, ammoniaca, metanolo ed altro. Per il momento ad oggi siamo fermi al GNL come tecnologia di passaggio, ma la strada per il 2050 e neutralità climatica del settore è ancora lunga.

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Matteo Martinuzzi

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