Le “flotte bianche”: da Sunward ad AidaAura


Il grande successo di cui godono le mega navi da crociera di oggi deriva sicuramente da quello generato in passato dalle navi più piccole. In particolare ci vengono in mente 2 compagnie quando si tratta di passare da “piccolo” a “grande” e persino “gigante” in termini di dimensioni della nave: Norwegian Cruise Line e Aida Cruises. E in effetti, queste compagnie, condividono una serie di somiglianze.

Quando all’inizio degli anni ’70, Royal Caribbean aveva appena iniziato a costruire navi da crociera e Carnival stava per acquistare quella che sarebbe diventata la sua prima nave, la Mardi Gras, NCL allora ancora “Norwegian Caribbean Lines“, era già in piena attività con un’intera flotta di navi. Era soprannominata la “Flotta Bianca” e stava sperimentando itinerari di 3, 4 e 7 giorni nei Caraibi. Le navi della flotta misuravano meno di 20.000 GT e trasportavano circa 750 passeggeri, queste infatti erano considerate le dimensioni perfette dato il loro scopo. Una nave più piccola non avrebbe generato i profitti richiesti mentre una più grande avrebbe avuto problemi per essere riempita in tutti i periodi dell’anno ma anche per attraccare in alcune delle isole minori dei Caraibi.

La Flotta Bianca di NCL era composta allora, da quattro navi: la Starward (costruita nel 1968), la Skyward (costruita nel 1969), la Southward (costruita nel 1971) e Sunward, l’originale Sunward del 1966 e la Sunward II del 1977. A quel tempo, i viaggiatori avevano la possibilità di scegliere di navigare su navi spesso fatiscenti, riconvertite ma non costruite come navi passeggeri o su navi di lusso che però solo in pochi potevano permettersi; la Flotta Bianca di NCL, ha così dato il via al concetto di “lusso informale”, proponendo crociere contemporanee in un ambiente moderno e a delle tariffe convenienti.

NCL avrebbe potuto facilmente dismettere la “Flotta Bianca” una volta che nel 1980 ha messo in servizio la sua prima mega nave, Norway e ha inaugurato la sua prima isola privata “Great Stirrup Cay” , ma così non è stato.

Le originarie 4 navi, sono rimaste con NCL per circa 22 anni e anche se sminuite dall’arrivo di Sovereign of the Seas nel 1987 e di Fantasy nel 1990 hanno continuato a navigare e percorrere nuovi itinerari. La Southward, ad esempio, è stata spostata sulla costa occidentale degli Stati Uniti nel 1987, ampliando così la portata di NCL e portando persino il cambio del nome della società che è passato da “Norwegian Caribbean Lines” a “Norwegian Cruise Line”.

A causa della loro immensa popolarità, la Flotta Bianca fu mantenuta anche dopo che NCL mise in servizio la Seaward nel 1988. Le prime due navi (Sunward II e Skyward) furono cedute nel 1991, mentre la Southward e Starward continuarono a navigare per NCL fino al 1995, queste ultime infatti, sono rimaste nella compagnia per ben 27 anni. Inoltre, va detto che tutte e quattro le navi hanno goduto di una lunga vita anche dopo la cessione di NCL. Southward e Sunward II non sono state rottamate prima del 2013, mentre Starward è stata demolita solo nel 2018 e Skyward è arrivata addirittura alla sua sesta decade, navigando fino ai giorni nostri.

“Anche se non ho navigato su queste navi mentre erano di proprietà di NCL, ho avuto il piacere di visitarne tre durante le fasi successive. I miei ricordi delle crociere nel Mediterraneo a bordo di Perla (ex Southward), Coral (ex Sunward II) e Aegean Queen (ex Starward) sono tra i migliori che ho delle crociere internazionali. Queste navi erano davvero delle dimensioni perfette, soprattutto per itinerari come i Caraibi e il Mediterraneo ma anche per godere a bordo di un’atmosfera familiare che non sempre si ritrova sulle grandi navi/resort di oggi.” questo è quanto dichiarato da Kai Ortel che ha avuto la possibilità di essere a bordo su 3 navi della flotta originaria NCL.

Quando nel 1995 l’ultimo membro della Flotta Bianca lasciò definitivamente NCL, una compagnia di navigazione tedesca intraprese la stessa evoluzione che Norwegian Caribbean Lines aveva perseguito 25 anni prima, ovvero rivoluzionare un mercato crocieristico che fino ad allora era stato dominato da concetti che a quel punto non erano non più ritenuti aggiornati. In Germania infatti, nella metà degli anni ’90, si poteva solo navigare su vecchi traghetti o navi di linea ex-sovietiche riconvertite oppure su navi da crociera a cinque stelle del calibro di Hapag-Lloyd o Deilmann.

Aida Cruises, allora chiamata Arkona Reisen, controllata della compagnia di navigazione DSR, iniziò a realizzare una tipologia di nave da crociera informale e contemporanea come NCL aveva precedentemente fatto con la Flotta Bianca. L’unica differenza era l’attenzione che Aida aveva rivolto al mercato tedesco e ad un concetto di ristorazione orientato attorno al buffet piuttosto che al ristorante “a la carte”.

Dopo un inizio piuttosto irregolare tra il 1996 e il 1999, Aida riuscì nella sua impresa e fece realizzare  AidaVita e AidaAura nel 2002 e 2003.  A quel punto Aida possedeva una propria flotta di navi bianche dalle dimensioni perfette per gli anni ’90: navi di 40.000 GT che non trasportavano più di 1.500 passeggeri.

Naturalmente, in quegli anni, la nave da crociera perfetta era grande il doppio rispetto all’originaria Starward e poteva ospitare il doppio dei passeggeri, ma nonostante questo la flotta bianca di Aida condivideva una serie di somiglianze con NCL. Entrambe infatti non realizzavano prodotti di fascia alta, ma accessibili ad un mercato ben più ampio; avevano delle dimensioni contenute rispetto alle grandi navi che sempre in numero maggiore venivano prodotte e riuscivano così a fare scalo anche nei porti più piccoli; e una volta che Aida Cruises acquisì grande forza nel mercato tedesco, divennero entrambe molto popolari.

Ben presto, tuttavia, la storia si è ripetuta e, come nel caso NCL, le prime tre navi Aida passarono in secondo piano, senza però smettere di essere in servizio, per dar spazio alle nuove 7 navi da 70.000 GT della classe “Sphinx” realizzate dal 2007 al 2013.

Aida Cruises, ora parte di Carnival Corporation, ha persino costruito i giganti AidaPrima e AidaPerla (2016/2017) senza rinunciare all’AidaCara, che ora ha oltre 20 anni.  Così, Aida ha fatto ciò che NCL aveva precedentemente fatto, ovvero ha spostato le tre piccole navi sui nuovi mercati, proponendo crociere più lunghe, anche mondiali, salpando fino a Capo Nord in inverno o navigando verso porti più piccoli e meno conosciuti. Queste ultime rotte sono state commercializzate come crociere “Aida Selection” e la compagnia richiedeva un sovrapprezzo date le navi più intime, esclusive e riservate.

Tuttavia, ora hanno la stessa età delle navi della flotta bianca di NCL nei primi anni ’90, così la domanda sorge spontanea e ci si chiede se e per quanto ancora continueranno a navigare per Aida Cruises. Quest’ultima non solo ha preso in consegna nel 2019 un altro gigante, l’AidaNova ma entro la fine dell’anno ne aggiungerà un altro alla flotta, AidaCosma. Entrambe le mega navi possono trasportare più di 6.000 passeggeri e questi numeri sono considerati ben differenti rispetto a quelle che erano le dimensioni ideali degli anni ‘90. Inutile dire che Aida Cruises ha da tempo abbandonato la sua ambizione di “nave club”. Le ultime navi infatti assomigliano più a delle città galleggianti che a intime navi simili a un club in cui i passeggeri e l’equipaggio si conoscono e si salutano già dopo aver trascorso un paio d’ore a bordo.

Ma è interessante notare che, mentre Carnival è stata quasi riluttante nel vendere o rottamare le navi più vecchie e meno redditizie, data la grave crisi causata dalla pandemia, Aida Cruises finora, non ha ritirato dal mercato alcuna nave. Naturalmente, in questo momento storico, il mercato delle navi da crociera di seconda mano è molto debole.

In ogni caso, come abbiamo visto per Starward / Skyward, a 25 anni per alcune navi inizia una nuova vita. Forse la storia si ripeterà anche per quanto riguarda le isole private che formano una “bolla” sicura per le grandi navi, permettendo a quelle più piccole di continuare la tradizione delle crociere ad alta intensità di destinazione. Se ciò verrà gestito in modo redditizio, sarà bello vedere AidaCara, AidaVita e AidaAura avvicinarsi al loro 50 ° anniversario proprio come ha fatto la regina dell’Egeo (ex Starward) nel 2017. Se ciò dovesse avvenire, ancora una volta, sarebbe la testimonianza di un progetto navale lungimirante dei tempi passati. Lunga vita alle Flotte Bianche!

Kai Ortel
Traduzione di Emanuela Daniele

Commenti