Royal Caribbean: la Storia dei Giganti delle Crociere


Royal Caribbean International, inizialmente conosciuta come Royal Caribbean Cruise Lines, fu fondata nel 1968 come consorzio di tre armatori norvegesi che volevano inserirsi nel fiorente mercato crocieristico statunitense. Edwin Stephan aveva progettato una nave da crociera concepita per i mari caldi e sottopose i disegni ad Anders Wilhelmsen, I. M. Skaugen e Gotaas Larsen.  

Il 31 gennaio 1969 nasceva così la Royal Caribbean Cruise Line che poco dopo ordinò la prima nave ai cantieri Wartsila, la Song of Norway, che debuttò nel 1970, seguita da Nordic Prince nel 1971 e Sun Viking nel 1972. Oltre alla piscina centrale con il lido e ampi spazi aperti, che sarebbero diventati elementi fondamentali nelle navi da crociera moderne, Edwin Stephan concepì il tradizionale lounge con ampie vetrature nel fumaiolo, che con la sua spettacolare vista dall’alto sarebbe diventato uno dei primi simboli della compagnia di crociera.  

Sei anni dopo, Royal Caribbean prese la coraggiosa decisione di allungare la Song of Norway di 85 piedi, passando dalla possibilità di ospitare da 725 a 1040 passeggeri. L’operazione venne ripetuta due anni più tardi sulla Nordic Prince.  

Nel 1982, Royal Caribbean si avvicinò alla tendenza del settore nella costruzione di navi sempre più grandi lanciando la Song of America, che all’epoca era la terza nave passeggeri più grande al mondo. Poteva ospitare poco più di 1.500 persone e rappresentava una delle navi più grandi della flotta Royal Caribbean. Nel 1986, la compagnia diversificò i suoi investimenti, affittando una proprietà costiera ad Haiti, offerta ai passeggeri come isola privata denominata Labadee, un’opzione che rimane disponibile tutt’oggi. Una nuova espansione della flotta si ebbe nel 1988, con il lancio della sua prima nave di classe Sovereign. Sovereign of the Seas fece storia come la prima “mega-nave” dell’era moderna delle crociere, con una stazza di 73.000 tonnellate, quasi il doppio di quello della Song of America, ed una capacità sino a 2276 passeggeri. La nave introdusse innovazioni come l’atrio moderno, ascensori in vetro e un piano bar. Sempre nel 1988, la compagnia acquistò Little Stirrup Cay, trasformandola nella destinazione privata CocoCay e concluse l’acquisto della Admiral Cruises, compagnia specializzata in crociere brevi. Dopo una lunga ristrutturazione si rimise in attività la Viking Serenade e nel 1990, Admiral Cruises lanciò per il brand Royal Caribbean la Nordic Empress. Successivamente, furono introdotte altre navi di classe Sovereign: Monarch of the Seas nel 1991 e Majesty of the Seas nel 1992, che hanno navigato sino a tempi molto recenti. Nel 1993, la compagnia si quotò alla Borsa di New York. 

Negli anni ’90, Royal Caribbean iniziò a progettare navi per destinazioni al di fuori dei Caraibi, area nella quale si era specializzata, introducendo nel 1995 la Legend of the Seas, la prima nave costruita specificamente per crociere in tutto il mondo. Questa nave, parte della classe Vision, offriva cabine più grandi, più spazio per passeggero e nuovi ambienti comuni. Tra il 1995 e il 1999, la compagnia ritirò le sue prime navi, sostituendole con nuove navi di classe Vision. Nel 1997, Royal Caribbean acquisì dall’armatore greco Chandris la flotta di Celebrity Cruises e cambiò il nome in Royal Caribbean International, con la compagnia madre che divenne Royal Caribbean Cruises Ltd. Nel 1999, il progetto “Eagle” portò al varo della Voyager of the Seas, che con caratteristiche innovative come una pista di pattinaggio sul ghiaccio e una parete da arrampicata, ridefinì l’industria delle crociere. Era la prima volta che si superavano i 3000 passeggeri di capacità massima. 

All’inizio degli anni 2000, Royal Caribbean introdusse altre navi di classe Radiance e Vision, oltre a ristrutturare e modernizzare le navi esistenti. Nel 2006, fu lanciata la classe Freedom con la Freedom of the Seas, seguita dalla Liberty of the Seas nel 2007 e dalla Independence of the Seas nel 2008, con nuove entusiasmanti caratteristiche come un parco acquatico e il surf a bordo. Le dimensioni continuavano a crescere, rendendo Royal Caribbean una delle compagnie che più ha contribuito a questo processo di progressivo aumento di stazza delle navi da crociera. 

Nel 2009, Royal Caribbean lanciò la Oasis of the Seas, la nave da crociera più grande mai costruita, seguita dalla Allure of the Seas nel 2010, Harmony of the Seas nel 2016 e Symphony of the Seas nel 2018. Queste navi restano oggi le più grandi al mondo ed hanno avviato una nuova epoca del mondo della crocieristica, che va oltre le sole immense dimensioni. Alcuni degli elementi introdotti per la prima volta sulla classe Oasis hanno segnato un vero e proprio punto di svolta nel panorama delle meganavi. La Boardwalk, ad esempio, è una delle innovazioni più scenografiche: una passeggiata a cielo aperto con vari locali, progettata per somigliare ad un borgo mediterraneo. I balconcini di alcune cabine vi si affacciano sopra per i due lati più lunghi, su sei ponti; la parete rivolta a prua è una vetrata e separa l’area da un grande locale notturno e a poppa, all’aperto, si trova un anfiteatro, l’Aqua Theater, dedicato agli spettacoli acquatici. Non da meno il celeberrimo Central Park, riprodotto a bordo come un grande giardino con punti di ristoro sofisticati ed eleganti, ma anche piante vere e un’atmosfera incredibilmente reale. La Royal Promenade, introdotta sulla classe Oasis, non rappresenta una vera novità, dato il precedente della stessa Royal Caribbean sulla classe Voyager. Ma si è avuta un’evoluzione in termini di grandezza e di modernità, con una grande area commerciale situata nei tre ponti appena sotto Central Park, al quale si può anche accedere da un innovativo bar in grado di spostarsi verticalmente dalla Royal Promenade ad, appunto, Central Park. 

Innovazione, fantasia, gamma di locali estremamente ampia sono rimasti i punti di forza del brand anche nelle nuove classi di navi, nate dopo uno dei più importanti momenti di cambiamento nell’ingegneria delle unità da crociera. Parallelamente, infatti, sono state introdotte le navi della classe Quantum, destinate sia al mercato nordamericano che a quello asiatico. La Quantum of the Seas è stata la prima ad essere lanciata nel 2014, seguita da Anthem of the Seas nel 2015, Ovation of the Seas nel 2016, Spectrum of the Seas nel 2019 e Odyssey of the Seas nel 2021. 

Royal Caribbean continua a innovare con l’arrivo di nuove navi. Nel 2024 è stata lanciata Utopia of the Seas, una nuova nave di classe Oasis, insieme alla classe Icon, che è al momento la più grande mai realizzata dalla compagnia, offrendo esperienze uniche come il più grande parco acquatico in mare e oltre 40 ristoranti. Proprio in questi giorni la notizia di una nuova commessa di Royal Caribbean a Meyer Turku per la costruzione di una quarta nave di classe Icon per il 2027 ed un accordo che include opzioni per una quinta ed una sesta unità. Una tendenza alla crescita niente affatto scontata in questo periodo di recessione nelle costruzioni navali rispetto all’impennata del periodo prepandemico.  

Le nuove commesse garantiscono la solidità del gruppo e ci danno garanzia di poter presto vedere nuove soluzioni all’interno di una delle flotte più innovative e all’avanguardia del panorama crocieristico internazionale. Una volontà di rinnovamento e di miglioramento che ha segnato tutte le nuove navi varate da Royal Caribbean, anche all’interno della stessa classe di unità. Ad Edwin Stephan si deve non soltanto il successo e la fama del brand ma l’evoluzione dell’intero comparto, grazie alla sua visione futuristica e alle inesauribili inventiva e lungimiranza. Sarebbe rimasto in carica formalmente sino al 1996, ma di fatto sino al 2003. Una storia che continua, quella di Royal Caribbean, soprendendoci ogni volta che mettiamo piede a bordo di una nuova nave, non riuscendo ad evitare l’espressione che è divenuta parte integrante degli slogans di Royal Caribbean… “Wow”! 

Non perdere ulteriori aggiornamenti, novità e recensioni su Royal Caribbean International su Cruising Journal. 

Gabriele Bassi

Commenti