MedCruise e Queer Destinations: viaggiare liberi


Durante la 64 esima assemblea generale del MedCruise tenutasi a giugno a Tarragona, tema centrale è stato quello dell’inclusività ampiamente discusso durante panel arricchenti e interessanti, tra cui una sessione dedicata a come i porti e destinazioni possono essere inclusivi anche per la comunità LGBTQ+.

Il potere della comunità LGBTQ+ è incredibile, è una realtà che analizzata ha dei numeri pazzeschi, in effetti Il 10% della popolazione mondiale si identifica come parte della comunità LGBTQ+; Il 21% della generazione Z e oltre si identifica come parte della comunità LGBTQ+; il potere di spesa annuo globale del segmento ammonta a 4,7 trilioni di dollari. Se la comunità LGBTQ+ fosse considerata una potenza economica, sarebbe al quinto posto a livello globale, inoltre il turismo LGBTQ+ registra una crescita annua del 10,3%, a differenza del turismo convenzionale, che registra il 3,8% e gli individui all’interno della comunità effettuano in media 3,8 viaggi all’anno, contro 1,5 viaggi effettuati nel turismo convenzionale.

Dati e informazioni apprese durante la presentazione al MedCruise tenuta da Edgar Weggelaar, partner e CEO di Queer Destinations, il ponte che collega aziende, istituzioni e destinazioni con il segmento LGBTQ+ il cui obiettivo è quello di creare spazi turistici più sicuri e inclusivi per la comunità LGBTQ+. Obiettivo che viene raggiunto attraverso il riconoscimento Queer Destinations Committed, con cui le aziende vengono aiutate ad adattare i loro prodotti e a garantire la sicurezza di tutti i clienti, indipendentemente dall’orientamento sessuale, creando così un ambiente in cui tutti gli individui si sentono apprezzati e rispettati.

Il riconoscimento Queer Destinations Committed si ottiene formando il 100% dei dipendenti attraverso il programma educativo: Hospitality meets diversity che tratta dalla storia della comunità LGBTQ+ ai casi di studio della vita reale, con l’obiettivo di offrire la migliore esperienza possibile sia ai viaggiatori Queer che ai dipendenti.

Il metodo di Queer Destinations, che passa attraverso le fasi di impegno, sensibilizzazione, strategia e attuazione, avendo sempre alla base la comunicazione, incorpora dati statistici aggiornati, interviste e casi di studio pratici, come quello attenzionato durante il MedCruise che mostrava il rapporto nato nel 2021 tra Queer Destinations ed il gruppo Palladium Hotel, che nel corso degli anni è cresciuto grazie all’esecuzione di successo di varie strategie volte ad attirare il pubblico LGBTQ+ registrando numeri come più di 500 notti prenotate utilizzando il Codice QUEER, più di 4000 persone addestrate col metodo Hospitality meets diversity e un tasso di soddisfazione di 4.83/5.

L’obiettivo è certamente quello di creare un ambiente sicuro per la discussione e l’educazione sulla comunità LGBTQ+, sulle sue abitudini di consumo e sulle pratiche di accoglienza appropriate. Essere una destinazione o un’azienda Queer Destinations Committed comunica un messaggio chiaro alla comunità, ovvero l’essere il benvenuto e quindi essere liberi di essere se stessi, e ovviamente si tratta di una promessa che le aziende devono essere in grado di dimostrare altrimenti si rischierebbe l’effetto contrario.

Ad oggi Queer Destinations è presente in 14 paesi, e con il programma educativo, “L’ospitalità incontra la diversità” ha formato con successo oltre 120.000 professionisti del turismo fornendo loro le conoscenze e le competenze necessarie per soddisfare le esigenze dei viaggiatori LGBTQ+ e vanta una rete di oltre 300 partner, tra cui marchi come W Hotels, Mexico Travel Group, AVASA, Meliá, UDON e Marriott. Il programma educativo consiste in un corso virtuale attraverso la piattaforma di e-learning, in cui i clienti imparano tutto ciò che devono sapere sulla comunità LGBTQ+, sulle loro abitudini di consumo e su come riceverle in modo appropriato. Tutto ciò è necessario per creare esperienze personalizzate, uniche e senza discriminazioni con una tolleranza pari a zero nei confronti di qualsiasi tipo di molestia, intimidazione, derisione, minaccia, additamento o altri atteggiamenti di violenza fisica o psicologica.

Proprio per questo Queer destinations, ha creato un elenco di requisiti necessari per definirsi LGBTQ+ friendly, che in base agli standard internazionali, le entità e le destinazioni dovrebbero impegnarsi ad avere per diventare Queer Destinations Committed. Un’affermazione molto bella è “Se c’è qualcosa di bello come poter amare liberamente, è poter viaggiare altrettanto liberamente”, questa senza dubbio è l’intenzione di Queer Destinations che porta avanti un cambiamento necessario e che sostiene tutti coloro che cercano di rendere questo mondo uno spazio più diversificato, aperto e impegnato, un tema che ha rappresentato appieno questo MedCruise e che porterà sicuramente ad una crescita globale di porti e destinazioni sempre più inclusive.

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Giorgia Lombardo

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