I celebri transatlantici di Monfalcone


Il cantiere di Monfalcone oggi è conosciuto soprattutto per le sue grandi navi da crociera in serie consegnate a partire dal 1990; ma nel suo passato ci sono anche celebri transatlantici che hanno segnato la storia della navigazione. Oggi ricorderemo i 7 più importanti.

Il piroscafo Kaiser Franz Joseph I fu il più grande transatlantico della flotta mercantile austriaca. Venne costruito grazie anche alle sovvenzioni per i collegamenti marittimi con le Americhe ricevute dall’Unione Austriaca da parte del Governo di Vienna. Destinato alla linea per New York, effettuò il suo viaggio inaugurale nel maggio del 1912 arrivando nella Grande Mela ancora scossa per il naufragio del Titanic, avvenuto soltanto un mese prima. Alla fine della Grande Guerra venne ribattezzato Presidente Wilson passando sotto bandiera italiana. Nel 1929 venne ceduto al Lloyd Triestino che con il nome di Gange lo destinò alla rotta per l’India e poi per l’Egitto. Infine nel 1936 passò alla Società Adriatica prendendo il nome di Marco Polo. Dopo aver prestato servizio come trasporto truppe nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fu affondato dai tedeschi nel 1944 per ostruire l’ingresso al porto di La Spezia.

La motonave Saturnia, varata nel 1925, entrò in servizio nel 1927 con i colori della Cosulich. In quel momento era il più grande transatlantico dotato di propulsione diesel. Venne utilizzata prevalentemente sulla linea Trieste-New York ma già nel 1936, quando era ormai passata all’Italian Line, fu sottoposta ad un importante refit: furono cambiati i motori sperimentali e modificate la gran parte delle aree alberghiere. Infatti nacque con allestimento “storicista” sostituito con un più moderno stile “Novecento”. Durante il secondo conflitto fu utilizzata per il rimpatrio dei profughi dell’Africa Orientale Italiana e dopo l’Armistizio venne convertita dagli americani in nave ospedale. Restituita all’Italia nel 1946 riprese il suo servizio transatlantico da Genova prima e poi di nuovo da Trieste dopo la sua seconda redenzione (1954). Concluse la sua carriera nel 1965 per poi essere venduta per la demolizione.

La motonave Stockholm, la nave “che visse due volte” (chiamata così per la sua triste storia) venne commissionata ai CRDA di Monfalcone dalla Svenska Amerika Linien dopo una gara tra i più importanti cantieri navali d’Europa. Dopo il primo varo subì un grave incendio nel dicembre del 1938 a pochi mesi dalla consegna. Demolite le sovrastrutture e gran parte dello scafo, si procedette alla sua ricostruzione. Pochi mesi dopo il nuovo varo, l’Italia entrò in guerra, ma i lavori di allestimento non si fermarono tanto che nel 1941 era pronta per la consegna. L’armatore, a causa del conflitto in corso, rifiutò la nave che venne acquistata dalla Società Italiana e ribattezzata Sabaudia. Rimase in disarmo nel porto di Trieste fino all’Armistizio per esser poi trasferita nel Vallone di Muggia dai tedeschi. Nel luglio del 1944 venne colpita da bombe inglesi affondando su un fianco; il relitto venne demolito nel 1948.

La motonave Giulio Cesare, primo transatlantico italiano realizzato nel secondo dopoguerra, venne consegnata nel 1951 caratterizzandosi per una linea innovativa rispetto ai precedenti “liners”. La prora slanciata a tagliamare, la poppa tondeggiante, le sovrastrutture sormontate da un grande fumaiolo aerodinamico e da un unico albero sagomato, saranno d’esempio per le navi realizzate successivamente. L’arredamento era razionale e rispecchiava il buon gusto italiano di quegli anni: l’ampiezza dei saloni, la luminosità delle passeggiate e le piscine scoperte erano le caratteristiche più amate dai suoi ospiti. Fu concepito per la linea del Sudamerica e contribuì a portare migliaia di connazionali in Brasile ed in Argentina in cerca di fortuna. Fu il primo transatlantico italiano del secondo dopoguerra ad essere demolito prematuramente nel 1974 dopo un’avaria all’apparato motore.

La turbonave Galileo Galilei, realizzata per conto del Lloyd Triestino, venne concepita per la rotta Italia-Australia. Venne premiata quale migliore realizzazione dell’ingegneria navale italiana tra gli anni 1957-63 da parte dell’A.N.A.I. (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani); si tratta in pratica dell’unico riconoscimento ufficiale ottenuto da Nicolò Costanzi per una delle sue opere. Terminata l’attività di linea venne convertita nel cantiere di Palermo in nave da crociera alterando la sovrastruttura originale. Successivamente passò alla greca Chandris e nel 1989 con il nome di Meridian inaugurò il marchio Celebrity Cruises, oggi celebre brand premium del gruppo Royal Caribbean. Nel 1998 cambiò di nuovo proprietario e nome: come Sun Vista affondò nel 1999 nello Stretto di Malacca a seguito di un incendio in sala macchine.

La turbonave Oceanic, pensata inizialmente come transatlantico, venne utilizzata esclusivamente come nave da crociera. Possiamo considerarla il capolavoro di Nicolò Costanzi: fu soprannominata a ragione “la nave del futuro” visto che anticipò i canoni estetici e funzionali delle passeggeri degli anni a seguire. Entrò in servizio nel 1965 con i colori della Home Lines con la prima piscina con tetto apribile installata su una nave. Un impianto di riscaldamento ad infrarossi permetteva di riscaldare il lido consentendo di fare il bagno anche in climi freddi. Negli anni a seguire, quando i transatlantici furono soppiantati dall’aereo, il concetto di “nave vacanza” si affermò con forza guardando all’Oceanic quale capostipite di questa nuova generazione di navi. Ha navigato a lungo cambiando diverse volte sia nome che amatore concludendo la sua carriera come nave “umanitaria” nel 2012; in seguito è stata demolita.

La turbonave Eugenio C. è stata il più grande transatlantico realizzato in Italia per l’armamento privato nazionale, nonché l’ultimo colosso di questo tipo varato dal cantiere di Monfalcone. Rappresenta il massimo sviluppo della carena “Costanzi” dove il “collo di cigno” a prua e la “sede d’onda” a poppa ottimizzavano il rendimento dell’opera viva coniugando al contempo la bellezza della linea dello scafo. Il “concept design” dell’allestimento alberghiero invece era opera di Nino Zoncada, la cui firma resta indelebile nella storia della flotta Costa. Venne destinato alla linea del Sudamerica dove al primo viaggio conquistò il record della traversata alla velocità media di 27,5 nodi. Convertita in nave da crociera e ribattezzata Eugenio Costa resta a tutt’oggi la nave più famosa che abbia navigato per Costa Crociere. E’ stata demolita nel 2005 dopo aver cambiato altri nomi ed armatori nei suoi ultimi anni.

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Matteo Martinuzzi
Photo Credit: Archivio Storico Fondazione Fincantieri

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